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Nel 1938, durante un giorno di lutto tenuto per celebrare il 150 ° anniversario dell’arrivo della prima flotta, l’attivista Sir Doug Nicholls dichiarò che gli indigeni australiani “non volevano alimentazione di pollo … Non siamo polli; siamo aquile”.
Questo mese, la sua dichiarazione echeggia attraverso il Museo d’arte di Tarrawarra durante la sua nona biennale di arte contemporanea. Siamo aquile, curati dalla donna Yorta Yorta Kimberley Moulton, affronta l’impatto in corso delle storie coloniali, poiché 23 artisti esplorano come le pratiche passate e le credenze culturali ci influenzano ora e nel futuro.
Dal viaggio dello spazio femminista alle antiche teste del Buddha e alle canzoni di protesta, la mostra offre idee inventive, profonde conoscenze culturali e futuri visionari. Al suo centro, è una riflessione sui diritti umani e su come ci colleghiamo al mondo e reciproci. Qui, cinque artisti condividono le storie dietro le loro opere biennali.
Gli uccelli di Lisa Waup hanno volato con grandi stampe di verniciatura che esplorano la libertà, il dolore e la memoria.
Lisa Waup, gli uccelli sono volati, 2025, dipinto a schermo su carta Meirat.Credit: Fred Kroh
Gli uccelli simboleggiano la libertà attraverso la loro capacità di prendere il volo, rappresentando la liberazione, la trasformazione e le nuove possibilità. Questa immagini cattura il potenziale per il cambiamento che viene fornito con la partenza. Tuttavia, lo stesso atto di volare incarna anche il dolore. L’assenza degli uccelli rappresenta la perdita e la natura agrodolce del cambiamento.
C’è una tensione tra l’euforia dei nuovi inizi e la malinconia di lasciare qualcosa dietro … La qualità persistente dei ricordi diventa un tema centrale per il modo in cui i ricordi influenzano la mia vita anche dopo che gli eventi o le esperienze sono passati. Per me, la memoria non è statica – è fluido, formando una narrazione in corso che si intreccia con la vita quotidiana … I ricordi sono un modo per dare un senso al cambiamento.
“I ricordi sono un modo per dare un senso al cambiamento”, afferma Lisa Waup.Credit: Peter Tarasuik
Mentre rifletto sulle mie esperienze, sia personali che collettive, mi rendo conto della loro profonda influenza sul mio futuro. Il tempo, ho capito, non è lineare ma un continuum fluido. Questo mi permette di comprendere le scelte passate, le emozioni e le aspirazioni – che sono state modellate da ciò che mi è venuto davanti e di influenzare ciò che ci aspetta … Il mio lavoro invita a riflettere su come si formano le identità in mezzo all’assenza e al modo in cui navighiamo il vuoto lasciato dalla perdita.
Cerco di approfondire la comprensione degli spettatori della loro esistenza, evidenziando l’impatto duraturo delle storie personali e culturali.
L’installazione tessile e del suono di Nadia Hernández si basa sulla musica di protesta venezuelana. Invita gli spettatori ad entrare in un coinvolgente …