Sony Pictures che rilascia

ATTENZIONE: questo articolo contiene principali spoiler Per “28 anni dopo”. Leggi a proprio rischio.

C’è un momento in “28 giorni dopo” che scatena un diverso tipo di paura se sei abbastanza veloce da vederlo. Nell’atto finale dell’orrore del 2002, Jim (Cillian Murphy) cerca di superare un plotone sfrenato di soldati quando fa una caduta, atterrando sulla schiena e guardando il cielo. Tra il caos, l’ex Bike Messenger vede una contrama mentre un aereo vola sopra la testa, confermando una realizzazione scioccante per il nostro eroe: il mondo è passato senza il Regno Unito rimasto a rabbia, che è stato lasciato morire insieme ai suoi infetti abitanti. Nessun aiuto sta arrivando per i resti dell’umanità su quest’isola, e se lo facesse, sarebbe puramente per caso.

Ora il spaventoso, raccapricciante e sorprendentemente emotivo “28 anni dopo” è qui e il trequel conferma che nulla è cambiato e che le isole britanniche sono ambienti inospitali che nessuno intende visitare. È solo quando un estraneo incagliato attraversa i percorsi con Spike (Alfie Williams) che vediamo quanto è rimasto allarmante il resto del resto del pianeta. Venendo in soccorso di un ragazzo e sua madre, Isla (Jodie Comer), è Erik Sundqvist (Edvin Ryding), un soldato svedese, che soffia la mente del giovane con storie di Internet, consegne del giorno successivo (implicito per essere via Amazon, sebbene non sia mai direttamente dichiarato come tale) e Botox. Sebbene ciò possa creare un breve momento di leggerezza, prende il momento precedentemente menzionato dal film originale e lo espande a lunghezze ancora più inquietanti. La domanda è: fino a che punto questa scoperta di un paese che verrà ostracizzata sarà presa in futuro?

Il mondo sta ancora girando anche con l’epidemia, ma potrebbe raggiungerlo?

Sony Pictures che rilascia

Una cosa da ricordare è sono già in atto piani per “28 anni dopo” per dare il via a …

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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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