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Il regista Guy Ritchie è esploso sulla scena del film nel 1998 con il frenetico “Blocca, stock e due botti di fumo”, Un film di criminalità scadente ma serio che ha istituito la voce iconoclastica del giovane regista e la propensione a storie di tizio e sudato. I film di Ritchie sono raramente eleganti e sembrano solo lucidati come consentiranno i suoi budget. Tende a sfogliare i protagonisti irritanti e rilassati, che avrebbero appena accennato con te un bong che andare in un’avventura. Il suo Sherlock Holmes era meno un detective come un brillante tizio con la sua gava uomo e l’adesione a un club di combattimento. Nel suo “The Man From zio”, quando Napoleon Solo (Henry Cavill) ha rilasciato, era stato drogato, si è sdraiato casualmente su un divano, attento a non infilare i capelli; Sapeva come si sentiva drogato. Anche il re Arthur di Ritchie (Charlie Hunnam), in L’ultra bomba “King Arthur: Legend of the Sword”, era un lout di lager, annunciando il tavolo rotondo dicendo: “È un tavolo. Ti siedi.”
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Ma quando Ritchie ha diretto il remake Disney orribile insipido “Aladdin”, ha dimostrato che poteva ingoiare tutti i suoi istinti registi e toccare la linea dell’azienda. “Aladdin” avrebbe potuto essere diretto da chiunque, presentando le sue immagini digitali fresche e disposte in modo impeccabile con il tipo di pat, efficienza commerciale di solito gestita da un Brett Ratner o da un prelievo di Shawn. Ritchie, oltre ad essere un amante scadente di Smoky British Blokes, era anche un uomo obbediente, in grado di seguire note in studio e trasformare i successi insipidi ma generalmente osservabili.
Ritchie è sicuramente in quest’ultimo stampo con “Fountain of Youth”, una seria fregatura dell’Arca perduta, presentata senza un pizzico di umorismo, autocoscienza o ironia. “Fountain of Youth” è sicuro e prevedibile come arrivano i film, cercando di riconquistare – con solo un successo benissimo – un tono di Capper spensierato dei primi Spielberg. Il film manca di meraviglia e eccitazione di Indiana Jones, ma non è così stupido come “il codice da Vinci”, e certamente meno odioso di, diciamo, “Red Avviso”.
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Questa, tuttavia, è la matrice su cui cade questo film.