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Molti considerano Batman il più grande supereroe perché non ha poteri fantastici, anche se è anche lontano da un uomo. Non sono solo le sue risorse e la sua ricchezza che rendono Bruce Wayne un individuo eccezionale, è la sua determinazione. Ma proprio come il corpo umano fin troppo tempo di Batman può essere spezzato, la sua volontà è solo per lo più invincibile. Prima che Bane rompesse il pipistrello “Batman: Knightfall,” Deacon Joseph Blackfire ha rotto il suo spirito “Batman: il culto.”
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Il diacono è il cattivo di quel fumetto a quattro numeri del 1988, scritto da Jim Starlin e disegnato dall’artista Bernie Wrightson e leader dell’omonimo culto. La religione non è un tema frequente nelle storie di Batman (rispetto a, diciamo, Daredevil alla Marvel). Questo rende Blackfire, che si veste e parla come un prete, si distingue ancora di più rispetto ai soliti nemici eccentrici di Batman.
“The Cult” inizia in Media Res, con Batman incatenato all’interno della tana sotterranea del culto. I flashback rivelano che Blackfire è entrato in Gotham proclamando la benevolenza e ha aperto un rifugio per senzatetto a Crime Alley. Ma la gente ha iniziato a scomparire e quando Batman ha indagato, cadde tra le braccia del culto.
Il culto tiene in ostaggio Batman perché Blackfire vuole che il cavaliere oscuro entri a far parte della sua famiglia. Ti aspetti che Batman faccia quello che fa sempre: scivola fuori dalle sue catene con un lucchetto nascosto o un trucco di fuga di Houdini e salva la giornata. Ma non questa volta. Privato dal cibo e dai farmaci allucinogeni alimentati con un sermone del diacono, Batman soccombe all’indottrinamento entro la fine del numero 1.
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Il monologo interiore di Batman mostra che questo non è un trucco; È davvero sconfitto e conquistato da Blackfire. Non si rompe così tanto che commette un omicidio, ma sta accanto mentre lo fanno alcuni degli altri seguaci del diacono.
Le origini di Blackfire sono mantenute un mistero attraverso “Batman: The Cult”. Quando abbatte Batman, afferma di essere un immortale e scelto da Dio. Mille anni fa, è stato inviato come sciamano alla tribù dei nativi americani, il Miagani (“BAT PEOK”). Lo respinsero e lo sigillarono, fino a quando un sfortunato colono olandese lo svegliò secoli dopo. Il commissario Gordon trova la prova di Blackfire che commette crimini a Gotham già negli anni ’20 e il diacono afferma che il bagno nel sangue degli altri sostiene la sua giovinezza. Eppure è anche un ciarlatano, sfruttando consapevolmente la religione per fuorviare le masse disperate e vincere il potere, quindi perché non dovrebbe mentire sulle sue origini?
Blackfire muore alla fine di “The Cult”, strappato dai suoi seguaci dopo averlo testimoniato chiedendo a Batman per misericordia. Ha restituito una manciata di volte, ma “il culto” è …