Il direttore di un parco per il tempo libero nel sud della Francia che aveva rifiutato l’accesso a un gruppo di 150 giovani israeliani è stato accusato sabato per “discriminazione basata su origine, etnia o nazionalità”, ha annunciato l’ufficio del procuratore di Perpignan.

Questa “discriminazione” nell’ambito di un “rifiuto di una proprietà o del servizio in un luogo che accoglie il pubblico o per vietare l’accesso” rende responsabile per cinque anni di reclusione e una multa di 75.000 euro, ha detto.

Presentato davanti a un giudice investigativo sabato, l’uomo di 52 anni, che era stato in custodia della polizia da giovedì, il giorno in cui ha represso questi israeliani, ha detto che il suo “rifiuto […] non era legato a considerazioni ideologiche e invocato ragioni di “sicurezza” “, ha affermato l’accusa.

“L’accusa, sconosciuta alla giustizia, era […] Ha lasciato libero dopo il suo interrogatorio come prima apparizione “, ha detto.

Giovedì sera, dopo essersi rifiutato di entrare in questo centro per il tempo libero a Porté-Puymorens (Dipartimento delle Pyrénées-Orientas), il gruppo di 150 israeliani, di età compresa tra 8 e sedici anni, “ha modificato la sua pianificazione” e ha fatto tre auto “su un altro sito in Francia, la cui sicurezza è garantita dal genderie, senza alcun incidente”

Il Ministro degli Interni, Bruno Retailleau, aveva giudicato “grave” venerdì la decisione del direttore, aggiungendo: “Spero che la giustizia sarà molto ferma. Nulla può essere autorizzato a passare” in un momento in cui “gli atti antisemiti stanno esplodendo”.

Da parte sua, il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF) nella regione meridionale di Linguadoc-Roussillon, Perla Danan, aveva deplorato lo stesso giorno con AFP “un evento di estrema gravità” che ha descritto come “antisemita”.

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Enrico Leo ha trascorso oltre un decennio occupandosi di eventi e questioni politiche negli Stati Uniti. Si è laureato in scienze politiche all'Università di Harvard e ha iniziato la sua carriera presso il prestigioso Washington Post, dove ha affinato le sue capacità di giornalista investigativo. John ha una spiccata capacità di analizzare complesse narrazioni politiche e di presentarle in modo che il grande pubblico possa [email protected]

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