“C’è qualcosa di molto sbagliato in questo posto”, confida Norma, uno dei residenti più vivaci, che fa uno speciale lucentezza a Max, sia perché ricorda il figlio perduto o per altri motivi (il suo nome sembra derivare da Norma Desmond, l’invecchiamento ma civettuolo film silenzioso regina a Sunset Boulevard, in cui Max era il Butler).
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Ma c’è davvero una cospirazione in corso, poiché i messaggi anonimi Max iniziano a salire sul suo computer sembrano seguire? O come un altro residente, Lou (John Glover), propone, è il vero orrore semplicemente la banale battaglia per respingere la noia in attesa della morte?
L’ambiguità non è il forte abito di Demonaco: la casa, come la Purge, ha un lato satirico con la mano pesante, anche se questo non può essere affrontato senza spoiler. Tuttavia, nel suo modo schlocky, mira qui per uno stato d’animo disgustoso e allucinatorio, basandosi pesantemente sul design del suono stridano e le lente dissolve.
C’è spazio per chiedersi se la storia sia un grande incubo da parte di Max, esprimendo la sua riluttanza a crescere – e concepibilmente alimentato da farmaci motivi prescritti per i residenti di Green Meadow dal dott. Sabian (Bruce Altman).
Ancora una volta, per dire che di più rivelerebbero troppo. Ma al di là della volontà di Demonaco di andare a rotto con Gore, questo senso di non sapere del tutto dove ci troviamo dà il climax della casa che bordo ha.
La casa viene rilasciata nei cinema il 14 agosto.
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