Film vertigini

Nel mondo retrofuturista di “The Fantastic Four: First Steps”, Sue Storm/Invisible Woman (Vanessa Kirby) naviga le complessità della maternità mentre agisce anche da colla che tiene insieme la famiglia trovata titolare. Mentre i poteri di manipolazione dell’invisibilità e della luce di Sue la rendono indubbiamente formidabile, la sua spinta compassionevole per salvare il mondo è ciò che alla fine aiuta Trasforma la marea nella lotta contro una terrificante entità cosmica. Anche prima di incarnare Sue nelle ultime “Fantastic Four”, Kirby ha interpretato una miriade di ruoli che sono ugualmente intriganti e feroci, temperato con una profondità che è intrigante da vedere.

Abbiamo la sua vivace interpretazione di una giovane principessa Margaret in “The Crown” (per la quale Kirby ha vinto il BAFTA per la migliore attrice non protagonista) e anche La sua svolta profondamente commovente in “pezzi di una donna”, che esplora il dolore attraverso una lente tragicamente desolante. C’è anche una serie di spettacoli teatrali che vale la pena notare, unite alle apparenze in blocchi in buona fede, tra cui “Missione: Impossibile – Dead Reckoning Part One” e “Hobbs & Shaw”. Ma Kirby ha anche recitato in un horror di fantascienza britannico a basso budget che merita un maggiore riconoscimento per i suoi meriti. Il film è uscito anni prima che l’attore diventasse a rilievo e mette in mostra la gamma di Kirby come personaggio la cui identità subisce rapidi cambiamenti in mezzo a un ambiente distopico.

Questo film di fantascienza del 2016 non è altro che “Kill Command” di Steven Gomez, che evoca tropi B-Movie standard ma riesce a essere più memorabili di qualsiasi offerta di genere run-of-the-mill. L’esperienza di Gomez come supervisore degli effetti è in mostra in questo debutto alla regia, mentre “Kill Command” si piega con cyborg luccicanti e sequenze d’azione slick, con il CGI che fa la maggior parte del sollevamento pesante ogni volta che la storia fa un sedile posteriore. Questo non è “terminator” o “robocop” per ovvie ragionima il film di Gomez fa sembrare divertente ogni cliché di genere, il che rende questo orologio una tantum che vale la pena.

La premessa non ispirata di Kill Command è contrastata dalla sua estetica gung-ho



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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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