Micheal Ward interpreta l’unico personaggio nero a Eddington. Ovviamente è un ufficiale di polizia. Richard Foreman/A24 Didascalia

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Se non sai nulla di Eddington di Ari Aster che entra – o della natura dei suoi film precedenti, anche Ereditario E Mezza estate – Il timestamp che appare sullo schermo entro i primi minuti è probabile che innescherà l’ansia: “Maggio 2020.”

Joaquin Phoenix e Pedro Pascal, rispettivamente, lo sceriffo e il sindaco della piccola città rurale di Eddington, NM, che si affrontano politicamente e personalmente. Le scene del film si riverberano con l’eco angosciante di Déjà Vu: i personaggi cadono in buchi di cospirazione covid-19, una persona non mascherata viene negato il servizio in un negozio di alimentari mentre altri applaudono in approvazione.

La notizia di Minneapolis dell’omicidio di George Floyd attiva la comunità prevalentemente bianca di Eddington nello stesso modo in cui ha fatto molte comunità reali in tutto il mondo quell’anno-la perfetta alchimia di irrequietezza repressa dall’isolamento esteso, un genuino oltraggio per ingiustizia razziale e un’abbondanza di tempo libero. ASTER ottiene qualcosa in quel periodo effimero di “resati razziali” collettivi, poiché molti personaggi scendono in strada per protestare contro la brutalità della polizia e recitare punti di discussione anti-razzista e nausea senza contemplare un piano di follow-up per un’azione concreta. Per dirla senza mezzi termini, sono ammirevoli ma insopportabili, la loro passione posturata è ingrandita solo dalla scelta del regista di concentrarsi sugli adolescenti ormonali e angosciati del gruppo.

Il problema con Eddington è che esiste come un simulacro cinico. Vuole impressionarti riproducendo il caos, la disinformazione e la combattività di quel momento specifico – e cattura bene quel sentimento – ma la riproduzione è profonda come Aster è disposto a ottenere. Ciò è particolarmente esasperante nel suo dispiegamento di Michael (Micheal Ward), l’unico personaggio nero del film.

Ovviamente è un ufficiale di polizia. È così ridicolmente conveniente, come una configurazione per una battuta finale. Ed è così che gioca, con i guerrieri di giustizia sociale per lo più bianchi che urlano cose come “The Cops e Klan vanno di pari passo!” Come l’unico nero …

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Raghib Khairi rappresenta una ventata di aria fresca nel nostro team editoriale, concentrandosi su cultura, stili di vita e storie di interesse umano. Con una laurea in letteratura inglese conseguita presso l'Università della California, Berkeley, Emily ha un talento naturale per la narrazione. Ha trascorso gli ultimi cinque anni scrivendo per diverse riviste e blog di lifestyle, dove il suo stile accattivante e le sue osservazioni perspicaci hanno affascinato il [email protected]

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