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Il film horror del 2021 di Scott Derrickson “The Black Phone” è stato una grande sorpresa: un adattamento di un racconto del 2004 con lo stesso nome di Joe Hill che è arrivato alla grande con il pubblico generale e per una buona ragione. Il film è stato spaventoso e divertente, con un cuore enorme, grandi risate, un’incredibile maschera di cattivo. Presenta esibizioni straordinarie di Ethan Hawke come terrificante Grabber, Mason Tamigi come la sua ultima vittima di rapimento, Finney Blake e Madeleine McGraw come la sorella di Finney, Gwen. Era un film con un finale chiaro e definitivo, contenuto per lasciare il segno e terminarlo con un punto esclamativo piuttosto che un’elplipsi.

Un sequel aveva senso, ovviamente, dal punto di vista commerciale. Non solo “The Black Phone” è stato colpito al botteghinoma The Grabber di Ethan Hawke aveva una tale presenza e una forte iconografia che si sentiva come il prossimo Big Horror Baddie, destinato a essere esagerato in molti sequel. Bene, sono passati quattro anni, ma alla fine abbiamo avuto un follow-up-uno con una storia abbastanza buona da convincere tutti i soggetti coinvolti a tornare di più.

“Black Phone 2” è un sequel fantastico. È un film che non è contento di fare lo stesso, solo più grande, ma in realtà esplora nuove strade e si aggiunge all’esperienza del primo film in modi sorprendenti che rendono la storia generale nel suo insieme. Questo è stato un grande anno per l’orrore e dovremmo aggiungere “Black Phone 2” a quella conversazione.

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Dall’inizio, al pubblico, dai segnali “Black Phone 2” che non sarà una semplice ripetizione della trama del primo film. Il regista Scott Derrickson e lo sceneggiatore C. Robert Cargill consegnano un film così diverso che si distingue da solo, mentre serve anche come miglioramento del suo predecessore in quasi tutti i modi.

Inizia con uno spostamento nel protagonista al Gwen di McGraw, il personaggio più divertente del primo film. Dopo tutto …

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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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