Il governo svizzero che svanisce sul tavolo venerdì contro i molti cantoni di dispersione tedesca che mettono in discussione l’apprendimento dei francesi dalla scuola elementare, mentre il plurilinguismo fa parte del DNA del paese.

“Preoccupato” dalla decisione presa da alcuni cantoni di dispersione tedesca per rimandare l’insegnamento dei francesi a livello secondario, il Consiglio federale (governo) ha deciso di contrastarlo sviluppando regolamenti per supervisionare l’insegnamento delle lingue nazionali, secondo un comunicato stampa.

Per mesi, la “guerra delle lingue”, come i media lo hanno battezzato, è stata in pieno svolgimento in Svizzera, un piccolo paese che ha quattro lingue nazionali ufficiali, tedesco, francese, italiano e romanticismo, ma il primo dei quali è molto diffuso.

Ma l’insegnamento del francese nella scuola elementare è messo in discussione in diversi cantoni tedeschi. Tra le ultime novità, il Parlamento di Zurigo, all’inizio di settembre, ha messo in discussione il francese nella scuola elementare, adottando una mozione che richiede il riferimento secondario all’insegnamento del linguaggio di Molière.

L’obiettivo mostrato è migliorare i risultati accademici, incoraggiare la motivazione ed evitare il sovraccarico, gli oppositori del così “precoce” francese a sostenere che il suo apprendimento è complicato.

Ma per il Consiglio federale, questo “mette a repentaglio l’armonizzazione dell’educazione e della coesione nazionale”.

Per molti anni è esistito un compromesso sulle lingue tra i cantoni, che prevede l’apprendimento di due lingue straniere della scuola elementare: una lingua nazionale e inglese.

Mentre questo compromesso sembra in pericolo, il Consiglio federale ha deciso di sviluppare un disegno di legge per costringere i Cantoni a continuare a insegnare una seconda lingua nazionale a livello primario.

“L’obiettivo è preservare la preminenza delle lingue nazionali e degli scambi tra le comunità linguistiche”, spiega, indicando che il nuovo regolamento si applicherebbe in caso di abbandono del compromesso.

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Enrico Leo ha trascorso oltre un decennio occupandosi di eventi e questioni politiche negli Stati Uniti. Si è laureato in scienze politiche all'Università di Harvard e ha iniziato la sua carriera presso il prestigioso Washington Post, dove ha affinato le sue capacità di giornalista investigativo. John ha una spiccata capacità di analizzare complesse narrazioni politiche e di presentarle in modo che il grande pubblico possa [email protected]

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