Il leone alato di Venezia che si trova sul luogo di Saint-Marc è recuperando dalla Cina? Questa è l’ipotesi di un team di ricercatori italiani in uno studio pubblicato giovedì nella prestigiosa revisione dell’antichità.
Simbolo della città dei cani, scultura in bronzo, che accoglie milioni di visitatori in cima a una delle due colonne che confinano con la laguna ogni anno, rimane un enigma.
Il suo stile non corrisponde alle convenzioni locali dell’epoca e la scultura ha vissuto visibilmente una prima vita prima di essere installata sulla piazza: le sue prime ali erano diverse, le sue orecchie erano ridotte e la sua testa era una volta decorata con corna.
“Non sappiamo quando è arrivata a Venezia, dove è stata rielaborata, il che l’ha resa, né quando è stata eretta sulla colonna in cui è ancora visibile oggi”, ha detto in un comunicato stampa di Massimo Vida dell’Università di Padova, coautore dello studio.
La statua è menzionata solo in un singolo documento storico del 14 maggio 1293, quando era già stata danneggiata e doveva essere riparata. La colonna di granito viola su cui il trono di leone sarebbe arrivato a Venezia poco prima del 1261.
Per chiarire il mistero, gli scienziati hanno analizzato gli isotopi del piombo. In archeologia, questi sono usati come traccianti geochimici, consentendo di collegare i metalli al loro deposito minerale originale.
Sorpresa: il minerale di rame utilizzato è stato estratto lungo lo Yangtse inferiore, in Cina.
Molto più in Oriente quindi rispetto alle ipotesi finora emesse sull’origine della statua: una fonderia veneziana nel XII secolo, Anatolia o Siria settentrionale nell’era ellenistica (323–30 a.C.) …) …
Secondo gli autori, potrebbe effettivamente essere la gioia di un “Zhènmùshòu”, un “detentore di tombe”, della dinastia Tang (618-907). Creature che sfoggiano “Leonins Museaux”, “Flamboyant Manes”, “Horns and Erect Wings attaccate” alle spalle e “orecchie nitide e rialzate”, spiega lo studio.
Sebbene realizzato in materiali diversi, lo “Zhènmùshòu” ci ha raggiunto presentare somiglianze stilistiche con il leone veneziano, in particolare il muso bulboso, la posizione laterale delle orecchie o la marcata piega della parte anteriore.
In che modo il leone ha raggiunto Venezia? Forse nei bagagli di Niccolo e Maffo Polo, il padre e lo zio di Marco, fanno avanzare gli autori.
Intorno al 1265, questi commercianti itineranti frequentavano la corte di …