“Con ogni colpo del mio pennello/Intreco un arazzo di Rhapsody che è cucito nel mio sangue”, i rap di pressione sulla traccia del titolo, per non pensare che non sia anche una poesia. Ciò che intende per “letterale” è che non c’è posto per falsificare. Non in un paese che ha fatto uno sport di sangue di papave alti selvaggi.
Anche così lontano nella catena alimentare, è un punto dolente del nuovo album. “Quando rispondi alla tua chiamata odieranno su di te” sono le prime parole, cantate dal collaboratore di lunga data Nyassa. “[They’ll] impedisciti di impennare perché vogliono/di cadere dalla luce “. I cappucci non ce l’hanno. La canzone insiste sul salire nonostante i social media di dicotomia” più odiati/più popolari “hanno amplificato mille volte da quando hanno resistito ai loro primi detrattori.
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Guarisci presto è ancora più spinato: “Non preoccuparti per me/perché non penso a te/Se ho visto la mia vita attraverso i tuoi occhi/Probabilmente mi odierei anche io”. Quel gancio cantato da Matiu Walters della Six60 della Nuova Zelanda, ma in un genere rinomato per la flessione, l’auto-deprecazione nella spavalderia sembra distintamente locale.
Questo fa parte di ciò che rende i cappucci di collina nostro. Certo, l’hip-hop statunitense è maturato, almeno in alcune mani, oltre la violenza e la misoginia del cliché per esplorare un terreno emotivo più tenero. Ma mentre i padri preferiti di Adelaide continuano a appoggiarsi verso l’interno, è allettante vedere parallelismi con il senso di sé in evoluzione di questa generazione australiana.
“Immagino che mi piaccia pensare che l’hip-hop possa essere un documento della società e talvolta, perché è così letterale, parla su questioni attuali”, afferma Pressure. “Non siamo una band politica ma riflettiamo la vita media in Australia? Probabilmente.”
Gli accenti australiani non filtrati collocano l’identità in faccia – una mossa audace negli anni ’90 per una forma musicale così radicata nell’America urbana e ancora straordinariamente potente. Ma è anche più sottilmente, in un atteggiamento e umorismo che non possiamo non riconoscere come reali.
Hilltop Hoods (da sinistra): Daniel Smith (pressione), Matthew Lambert (SuffA) e Barry Francis (detriti DJ). Credito: Dominic Lorrimer
Nel nuovo album, The Omelette è Classic Hoods Comedy: A Avvertice About Exclashing Psychedelic Experiments of the Youth. Non contento, essere preoccupato riesce a parodia di banalità americane di formaggio e alla nostra preferenza per l’umorismo di forca: “Non sono qui per un buon tempo/o molto tempo, da quello che sembra”.
Per i romantici pop è allacciato, in cui il costo della vita trasforma un appuntamento caldo in un fuoco quando arriva il conto: “Posso ottenere una manovra Heimlich?/Non posso ingoiare il mio orgoglio”. The Gift (con Marlon Motlop) è una lettera d’amore aperta a una periferia …