Il fatto che Diddy fosse stato visto come una figura solitaria nella scatola dell’imputato in un’aula di tribunale di New York ha contribuito a disconnettere lo scandalo dal problema più ampio. Le sue immagini ci fanno percepire in isolamento, concedendo la distanza da Who’s Who di Hollywood, i cui nomi e numeri popolano il suo libro di contatto e la cui presenza ai suoi partiti lo ha autorizzato.

Una ricerca di immagini di paparazzi dalle feste di compleanno di Diddy, dalle “feste bianche” annuali e altri eventi presenta tutti da Naomi Campbell a Mary J. Blige e Usher, Justin Bieber, Mariah Carey, Jay-Z, Beyoncé, Kanye West, Ashton Kutcher, Prince Harry e tutti i Kardashians, compresi Kim, Kris, Khloe, Kyie e Kyie.

Perfino il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha partecipato agli US Open con Diddy, una volta definito il rapper disonorato un “bravo ragazzo”, durante un episodio della sua serie televisiva pre-presidenziale The Apprentice.

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Niente di tutto ciò significa che nessuna di quelle persone è mai stata coinvolta in alcuna illecita. Ma è una formidabile dimostrazione delle connessioni di Diddy e un riflesso del potere che ne deriva.

All’indomani del processo, anche con un’assoluzione parziale, lo stesso Diddy è senza dubbio veleno di pubbliche relazioni. Quel rolodex girerà molto sottile, per essere sicuro. E i macchinari delle pubbliche relazioni di A-List di Hollywood faranno gli straordinari per assicurarsi che i loro clienti non siano nominati nelle storie collegate alla copertura del processo.

Ma resta da vedere se qualcosa di più significativo deriva da questo. E se Diddy ha una cache di attività a lungo termine in un’azienda nota per brevi ricordi e pochi morali reali, può essere valutato meglio quando le piste di ritorno di uomini come Louis CK e Kevin Spacey possono essere meglio misurate.

Entro un anno da #MeToo, circa 425 uomini di spicco erano stati nominati predatori in una vasta gamma di settori, ma in particolare l’industria dell’intrattenimento. Ha inoltre comportato la formazione del fondo di difesa legale del tempo, che fornisce supporto legale a persone che sono state soggette a molestie sessuali sul posto di lavoro.

Al più lungo di #MeToo, tuttavia, il cambiamento strutturale non era sempre riconoscibile. Negli Stati Uniti, molti stati, tra cui California, New Jersey e New York, ora hanno vietato gli accordi di non divulgazione (NDAS) in casi di cattiva condotta sessuale e alcuni stati hanno rimosso lo statuto delle limitazioni per la segnalazione di reati sessuali.

Il cambiamento visibile sembra spesso glaciale. La legge Speak Out, ad esempio, rende gli accordi di non divulgazione e di non-disparezione relativi alle accuse di aggressione sessuale e/o molestie sessuali firmate prima che sorga la controversia o prima che una causa sia intensificabile. Ma questo non è stato firmato in legge fino a …

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Raghib Khairi rappresenta una ventata di aria fresca nel nostro team editoriale, concentrandosi su cultura, stili di vita e storie di interesse umano. Con una laurea in letteratura inglese conseguita presso l'Università della California, Berkeley, Emily ha un talento naturale per la narrazione. Ha trascorso gli ultimi cinque anni scrivendo per diverse riviste e blog di lifestyle, dove il suo stile accattivante e le sue osservazioni perspicaci hanno affascinato il [email protected]

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