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Questo articolo contiene principali spoiler per “M3gan 2.0”.
I sequel sono una prospettiva difficile, un truismo di cui la maggior parte dei fan del cinema è ben consapevole di questi giorni. Anche se gli franchising sono diventati un tale bastione dell’industria cinematografica negli ultimi due decenni, le stesse questioni di base con la serializzazione di una storia continuano a spuntare. Vale a dire, come si fa a fornire una storia che è sia una continuazione di ciò che è accaduto e qualcosa che sembra eccitante? I film non possono (e non dovrebbero) essere la televisione, in cui questo problema esiste a malapena grazie ad avere una posta in gioco molto più bassa per un singolo episodio di una serie in corso. Con un film, al pubblico viene chiesto di tornare fisicamente in un teatro e spendere più soldi per vedere il ritorno dei loro personaggi preferiti (e/o dell’universo che abitano) e i cineasti devono quindi trovare un modo per offrire contemporaneamente una nuova e tradizionale esperienza.
Fortunatamente, i cineasti in franchising hanno una sorta di stella nord nella forma dello scrittore/regista James Cameron. Durante la sua carriera di 43 anni, Cameron è stato parzialmente o coinvolto in sei sequel, a partire dal suo debutto “Piranha II: The Spawning” e continua attraverso “Avatar: Fire e Ash” di questo inverno. Tra questi, è responsabile di ciò che si potrebbe sostenere è l’epitome della forma: “Terminator 2: Giudizio” del 1991. Sebbene “Aliens” e “Rambo: First Blood Part II” impiegano anche la struttura “Flip the Script” che Cameron usa in “T2”, quest’ultimo film lo ha assolutamente perfezionato (dopo quasi essere affondato Con una cattiva idea iniziale), dimostrando come un sequel possa onorare e superare il suo predecessore in numerosi modi.
“T2” ha contribuito a dare ai cineasti successivi la sicurezza di portare i loro sequel in una direzione totalmente nuova, qualcosa che può essere visto nei film diversi come “The Chronicles of Riddick” e “Happy Death Day 2U”. L’ultimo esempio, “M3gan 2.0” di questo mese è un po ‘più ovvio della maggior parte nel suo omaggio a “T2”. Eppure lo scrittore/regista Gerard Johnstone (lavorando da una storia da solo e Akela Cooper, che Co-scriveva il “M3gan” originale) ha appreso chiaramente tutte le lezioni giuste da uno dei migliori sequel di fantascienza mai realizzati, come dimostra “M3gan 2.0”.
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