20 ° animazione televisiva

È stato vero negli ultimi anni ed è ancora vero oggi: “The Simpsons” è ancora buono, gente! Anche 36 stagioni, il fenomeno culturale ha dimostrato di essere l’unica istituzione americana veramente affidabile, un punto fermo della televisione, un titano di cultura pop, uno degli spettacoli animati più influenti di tutti i tempi.

Nella stagione 36 abbiamo visto grandi episodi con abbinamenti che non vediamo più spesso, come un episodio in cui Homer e suo padre creano uno sport, o uno in cui Bart e suo nonno Bond sul baseball e un episodio che parodiavano “The White Lotus” (e ucciso un personaggio che non vedevamo da decenni). Eppure, i migliori due episodi della stagione riguardavano Marge Simpson (Julie Kavner). Il primo è intitolato “PS I odio” e si occupa della necessità di Marge e il caos che ne deriva quando le sue lettere di odio segrete che scrive a tutti a Springfield da anni vengono rubate. Poi abbiamo il finale di stagione, “Estranger Things” che si occupa è tutto su come Bart (Nancy Cartwright) e Lisa (Yeardley Smith) si sono legati a “Itchy & Scratchy” e su come si allontanano in un possibile futuro in cui Marge muore davanti a Homer (Dan Castellaneta).

Sì, l’hai sentito bene. Marge muore davanti a Homer. In qualche modo.

È un grande cambiamento nel modo in cui “The Simpsons” avevano interpretato le cose in passato, portando a scrittori e fan pigri online che non hanno visto lo spettacolo da anni per saltare alle conclusioni e ipotizzare che Marge Simpson sia per sempre ufficialmente e inequivocabilmente morto. Almeno, il rumore è diventato abbastanza forte che il produttore esecutivo Matt Selman ha dovuto confermare Varietà Quel Marge Simpson non è in realtà morto.

“Non c’è canone”, ha detto Selman, rispondendo a una domanda sul fatto che la morte di Marge sia canonica per la sequenza temporale futura dello spettacolo. “The Simpsons” non ha nemmeno Canon! “

I Simpson sono sempre in flusso

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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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