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Per 60 anni, “Star Trek” ha rifiutato ostinatamente e fermamente di essere una sola cosa. Chiedi a tre fan cosa fanno tesoro dell’universo di fantascienza di Gene Roddenberry e probabilmente avrai risposte molto diverse, probabilmente consegnate a una grande lunghezza sconclusionata. È il tipo di mondo che è stato costruito per ispirare una profonda passione: è abbastanza ampio da perdersi, abbastanza profondo da essere continuamente affascinato e abbastanza incoerente da far lamentarsi e nitini come solo i veri amanti potrebbero.

La cosa bella e stimolante di “Star Trek: Strange New Worlds” è come infila l’ago. Sì, è una serie prequel che si trova in un momento e un luogo specifici e deve piegarsi continuamente all’indietro per adattarsi al canone consolidato, ma lo fa con una grazia così gentile e accomodante che i nuovi arrivati ​​possono goderne senza problemi. Non sembra assolutamente fare troppo tempo per fare appello ai fan e ai neofiti della vecchia scuola, anche se lo fa con Aplomb. È una serie priva di sudore flop. È raro guardare qualsiasi programma televisivo e sperimentare un senso di gioia pura ed esuberante. Non solo sopra la narrazione e i personaggi, ma per la pura intelligenza di come rispetta e adora l’universo in cui è impostato. Questo è uno spettacolo progettato per attirare quei tre fan sopra descritti in egual misura.

La stagione 3 di “Star Trek: Strange New Worlds” non si ferma o inciampa anche per un secondo, prendendo lo slancio della seconda stagione sbalorditiva, divertente e corroborante e correre in avanti con la fiducia di uno spettacolo che sa che è buono come è. Le stagioni precedenti lo hanno stabilito come una migliore serie “Trek” dagli anni ’90 (con tutto il dovuto rispetto per il meraviglioso “Star Trek: Lower Decks”) e la stagione 3 è come un atleta esperto in cima al suo gioco. Accidenti, è bravo e troppo affascinante e umile per non amare da remoto.

Star Trek: Strange New Worlds è più sicuro che mai nella stagione 3

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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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