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Una rapida ispezione della grande ispirazione dietro “Black Mirror” ci porta a una serie di antologie della CBS acclamata dalla critica che funge da progetto per la narrativa speculativa in televisione. SÌ, “Black Mirror” di Charlie Brooker prende in prestito generosamente da “The Twilight Zone” di Rod Serling, “ dove qualsiasi somiglianza tra i due deriva da brooker che recita omaggio all’amato spettacolo della CBS. Anche quando questi callback non sono deliberati, l’influenza di “The Twilight Zone” è impossibile da sfuggire, poiché la serie ha plasmato la nostra comprensione collettiva delle storie che evocano il vero e il surreale.
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Inoltre, lo spettacolo di Serling ha sempre sostenuto uno specchio per le questioni sociali a livello radicale, con ogni episodio che si svolge come un racconto morale che condanna la ciottolo di un paesaggio sempre più capitalista. “Black Mirror” ha imitato consapevolmente questo approccio da una lente postmoderna, con una maggiore attenzione alla nostra complicata relazione con il progresso tecnologico. Di conseguenza, La maggior parte degli episodi “Black Mirror” sono prescienti o distopicidove l’appello risiede nel divario tra il presente e ciò che potrebbe potenzialmente verificarsi nel prossimo futuro.
Questi possibili futuri, tuttavia, sono per lo più desolati, costringendoci a confrontarsi con la nostra eccessiva dipendenza dalla tecnologia che potrebbe erodere il nostro senso dell’umanità. Con l’avvento spaventoso dell’IA generativa che sostituisce costantemente l’onere per imparare le abilità umane a livello di base-dal pensiero critico più rudimentale alla scrittura di saggi basata sulla ricerca-l’immagine incisa da “Black Mirror” non è così speculativo come vorremmo che fosse.
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Questo solleva la domanda: cosa significa anche il termine “specchio nero”? Se guardiamo le radici ispiratrici dello spettacolo, “The Twilight Zone” è stato descritto come uno spazio liminale che si trova “tra luce e ombra” e “scienza e superstizione”. È una dimensione puramente fantasiosa che è oltre lo spazio/tempo, riflettendo le più grandi paure dell’umanità e i limiti della conoscenza umana. Tenendo presente questo, cosa significa “Black Mirror”? Vediamo cosa ha da dire lo stesso Brooker.
Black Mirror rappresenta la liminalità di ogni schermo tecnologico della nostra vita
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