Sony Pictures che rilascia

Nel 1943, Universal Pictures aveva l’idea ispirata di gettare due dei loro personaggi mostri nello stesso film, “Frankenstein incontra l’uomo del lupo”, facendolo apparire due volte più affascinante e spaventoso delle loro precedenti voci. Negli anni ’50 e ’60, un’ondata costante di reperti dei film dei mostri universali e di altri film horror è stata pubblicizzata con nomi luridi come “Horror Show” e sono state in genere mostrate su doppio, triplo o maratona. Nel 1962, Bobby “Boris” Pickett pubblicò la canzone “Monster Mash”, un disco pop rock di novità i cui testi raccontavano la storia di una festa a cui si trovava ogni famoso mostro cinematografico fino ad oggi, e la canzone è diventata così popolare che è ancora un punto fermo di Halloween di Kitsch fino a oggi.

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Come dimostra tutto ciò, esiste una lunga tradizione di quantità di qualità nel cinema horror, un trope che si appoggia agli aspetti più esperienziali e di carnevale del genere. In sostanza, è una capitalizzazione sull’idea che di più è più quando si tratta di paura e che un gruppo di personaggi ignari che affrontano numerose minacce è più eccitante di uno. Sebbene questa non sia certo una regola inequivocabile, non si può negare che la varietà possa essere un fattore gradito nei film horror e, se gestito bene, il fattore di minaccia esponenziale che porta può davvero aumentare la suspense piuttosto che appiattirla.

Questo mese “Fino all’alba” è un esempio piuttosto elegante di questo principio. È un film che presenta un elenco rotante di bestia, insieme alla premessa che i poveri giovani intrappolati accanto a loro sono bloccati anche in un ciclo di morte e risurrezione a meno che non possano sopravvivere, beh, fino all’alba. Quest’ultima idea deriva dal fatto che il film è un adattamento di Il videogioco 2015 con lo stesso nomeE piuttosto che portare all’ingrosso la trama di quel giocoil regista David F. Sandberg e gli scrittori Gary Dauberman e Blair Butler hanno scelto di portare un tipico meccanico di videogiochi, dove i personaggi possono morire e poi vivere per riprovare più volte. In tal modo, i cineasti hanno realizzato un film che, pur non essendo particolarmente profondi, riesce a essere freschi, coinvolgenti, inquietanti e divertenti. Per un film horror mainstream adattato da un gioco, è un’impresa in sé e per sé, ma ciò che dà “fino all’alba” peso extra …

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Jaul Anwar è il nostro esperto di riferimento per tutto ciò che riguarda tecnologia e scienza. Con una formazione in informatica conseguita presso la Stanford University e un master in comunicazione scientifica, Robert ha trascorso gli ultimi otto anni esplorando l'intersezione tra tecnologia, salute e ambiente. La sua passione per la scienza e la tecnologia si riflette nei suoi articoli coinvolgenti, che semplificano argomenti complessi e li rendono accessibili a [email protected]

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